domenica 27 novembre 2011

MONTE BRACCO _ VIA DELL'UNIONE

[...] IMPOSSIBILE NON AMARTI! EH, PERO’ ANCHE IN QUESTO CASO DEVI VOLARE PIU’ ALTO NON LASCIARE CHE LE TUE ALI S’IMPREGNINO DI  TRISTEZZA E NEGATIVITA’ TANTO DA NON FARTI SPICCARE IL TUO VOLO.-   … CERCA CERCA  CERCA LA TUA VIA … DAI MANCA POCO E VEDRAI CHE LA FELICITA’ E’ GIA’ ACCANTO A TE … DEVI SOLO SCORGERLA… NELLE COSE PICCOLE RICORDATI … LA FELICITA’ NON FA RUMORE E’ COME UNA FORESTA CHE NASCE (Pip 23/11/2011)
Ora la sto trovando...



La mia terza volta al Monte Bracco, quarta su Falesie.









Dopo le vie dello Scudo Striato, è stata la volta di una Via Lunga allo Sperone Centrale.
E' così che riprende la mia sfida ed il mio cammino... sulla Via dell'Unione.

Giornata decisa tutta all'ultimo (sono sempre le più belle!!!)

Partenza ore 7.30 del mattino, ci dirigiamo in Valle Po.

Siamo tra i primi ad arrivare al parcheggio.
Ci prepariamo e partiamo lungo il sentiero che dal Rifigio Miravidi porta ai vari settori.
Come tutte le volte, parto troppo forte e mi ritrovo senza fiato quasi subito (con aggiunta di tosse allergica :( ).

Arriviamo allo Sperone Centrale, alla base della Via, dove ci prepariamo e facciamo il punto della situazione e del materiale.

Tra gli alberi non filtra molto sole, ma il calore si sente comunque.

Attacchiamo la via, io da seconda.

Osservo, quando mi è possibile, come procede Flavio e noto subito la differenza tra la sua e la mia posizione del corpo durante la salita.
Ad un certo punto mi metto perfino a ridere perchè, dove posso camminare, io praticamente quasi gattono.

"Ridi, ridi!!"

La roccia è calda e la progressione è tranquilla.

Poco per volta sto imparando a prendere più familiarità e ad essere più tranquilla tanto che, lungo questa via, per tre tiri (in realtà 2 perchè uno lo "spezziamo" in due) vado su io da prima.
Ho qualche difficoltà alla partenza dell'ultimo tiro, che poi analizzandole si rilevano più psicologiche che altro perchè, dopo essere riuscita a sistemare la corda nel rinvio, passo quel tratto dove due minuti prima ero stampata contro la roccia in cerca di una soluzione.



Arriviamo alla fine della Via dell'Unione dove togliamo le scarpette per sostituirle con gli scarponi.
Da qui inizia il trasferimento che effettuiamo con una progressione in conserva.

Mamma mia che paroloni tecnici!!

L'ultimo tratto si salita si unisce alla Via Stefano Mulatero, fino alla cima.




Di facile progressione anche se ai terrazzini, le mie flebili braccine, trovano difficoltà a sollevare i miei dolci chili.



Arrivati alla croce mi sembrava di essere in un sogno.

Caspita! Alla fine Flavio mi ha aiutata, ma neanche più di tanto!
Me ne rendo conto solo adesso... direi che possiamo alzare la mia autovalutazione da 6 a 6,5.

Durante la giornata, non mi sono mai preoccupata del tempo che scorreva... non so quanto siamo stati ai piedi della croce, forse un'oretta, ma era fantastico.

Il Silenzio, i suoni della natura, l'acqua che scorreva... Il Monviso e le sue montagne...

Purtroppo arriva l'ora di scendere.

Io non conosco il posto e non ho letto nessuna relazione, devo trovare il sentiero di discesa (non segnato) e subito sbaglio.

Lungo il rientro attraversiamo alcuni settori come La placconata dei serpenti, Lo Sperone della Maga Circe...

Di certo la via H2O avrà un suo perchè, ma io sono rimasta colpita dallo scrosciare dell'acqua sulla parete.
Sarei stata ore sopra quei massi ad ascoltare la tranquillità che regnava, l'acqua che scendeva ed il sole che con delicatezza riscaldava la giornata...

Se non le provi, certe emozioni, è difficile spiegarle.
Posso dire che è stata una magnifica giornata, istruttiva e formativa a livello caratteriale.
Ringrazio per le possibilità che mi son state date, per l'amicizia, gli insegnamenti, per la disponibilità ...



Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che .
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord, qual’e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
Erri De Luca











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