domenica 13 novembre 2011

MACHABY - TETE DE COU - BARD

DONNE ALL'AVVENTURA!!!

Introduzione
Posta all'ingresso della Valle d'Aosta, la Tête de Cou si erge sulle strette gorge di Bard. L'itinerario qui proposto permette di assaporare natura, storia e spirito: dai bellissimi boschi di castagno e faggio lungo gli itinerari militari che nel XIX secolo servivano a fronteggiare l'avanzata napoleonica, al silenzioso santuario di Machaby dedicato alla Madonna delle Nevi.
Descrizione
Si ridiscende la strada sino ad incontrare una palina segnaletica riportante il sentiero : qui si svolta a sinistra e si imbocca l'ampia mulattiera lastricata che conduce a Machaby. Si incontra subito un tzapelet e si prosegue superando un torrente su di un ampio ponte in legno. Si prosegue lungo la stradina lastricata entrando nel bosco di castagno, dopo una svolta a destra si prosegue per qualche minuto sino a raggiungere il Santuario di Machaby (672m, 0h15'): l'edificio, eretto nel XV secolo è dedicato alla Madonna delle Nevi con festa annuale ogni 5 agosto.
Si prosegue lungo la stradina ed in pochi minuti si raggiunge, nei pressi di un altro oratorio, la località detta "Pradouegne" (ampio pianoro sotto castagni secolari) e al villaggio di Machaby: è consigliata una breve visita al villaggio per osservare i caratteristici Dzerby.
Ritornati a Pradouegne si può approffitare di una pausa eno-gastronimica all'agriturismo "Lo Dzerby" di Cesarino Bonin per poi proseguire il percorso verso i resti della fortificazione del Tenente Lucini (700m, 0h25'). Poco dopo il ricovero si incontra il bivio per discendere verso Bard: attualmente tale sentiero è chiuso da un'ordinanza del sindaco di Arnad per rischio frane. Si procede lungo la comoda strada che con una serie di tornanti si addentra nuovamente nel bosco; ogni tanto si aprono scorci panoramici, soprattutto sul non lontano Paretone, culla del free-climbing valdostano. Lentamente si raggiunge una piccola radura dove sono presenti i resti di altre fortificazioni militari su di un pianoro nel quale sorgeva il villaggio di Arbeadze (845m, 0h45'). Qui si abbandona la stradina e si inizia a procedere lungo la bellissima mulattiera lastricata. Lungo la salita si incontrano ancora un paio di casolari ristrutturati per poi entrare nuovamente nel bosco di castagno. Dopo alcuni tornanti si incontra un bivio (901m, 1h00'): una flebile traccia di sentiero diparte sulla destra di un tornante per raggiungere la base del famoso Pilastro Lomasti. Ovviamente si trascura questa deviazione e si procede ancora all'interno del bosco ove la mulattiera compone una serie infinita di svolte, sempre sorretta da impeccabili muri a secco. Superati i mille metri il castagno lascia posto al faggio e alla betulla e, poco dopo, la mulattiera lascia il passo ad una stradina rendendo meno evidente il percorso. Lentamente ci si avvicina al colle e la vegetazione si dirada sino a raggiungere l'ampia radura che precede il villaggio di La Cou. Si supera un piccolo fontanile in legno e si raggiunge infine La Cou (1376m, 2h20'). All'altezza di una casa ristrutturata si svolta a destra e si percorre un sentiero che, con una serie di saliscendi, raggiunge infine la nostra meta: la Tête de Cou (1410m, 2h30')
Dalla cima si può godere di interessanti scorci panoramici sull'alto Canavese, la bassa valle e tutto il corollario montuoso dal Bec Renon al lontano Grand Combin.
Il ritorno avviene per la medesima via dell'andata (1h30').

Questo doveva essere il nostro tranquillo itinerario, peccato che per trovarlo abbiamo girato mezza Arnad per le indicazioni non dateci o dateci sbagliate dalla gente del posto.... O.O"


Arrivate al Colle teniamo la nostra destra e ci dirigiamo verso la Tête de Cou.


Mentre ci riposiamo e pranziamo arrivano alcuni ragazzi in bici.



Avendo solo la relazione del sentiero di salita da Machaby e vedendo che la mulattiera prosegue, chiediamo se è possibile fare un giro ad anello. Guardando la loro cartina la cosa sembra possibile.
Ci dicono che si può scendere sulla mulattiera fino al Museo della Castagna, poi di lì si può prendere un sentiero nel bosco tenendo la destra, ma non sanno come sia, oppure scendere a Bard.
Ci incamminiamo fiduciose, ma come il sentiero di salita notiamo che raramente è segnalato (2-3 segnavia al massimo) -.-" 

Vista autunnale su Verale




Arrivate al Museo della Castagna facciamo un giro per vedere se troviamo il sentiero nel bosco.
Ovviamente nessuna indicazione così, decidiamo di scendere lungo la strada.
Primo bivio il dubbio...dove andiamo? La strada per Nissert è segnata come chiusa quindi l'alternativa è una sola. Saliamo per un paio di tornanti, finalmente una casa abitata!!
Peccato che la Signora non sa indicarci come scendere a Bard, ma ci dice che seguendo la strada arriviamo a Donnas. Ma anche no, visto che abbiamo la macchina a Arnad!!
Il Signore ci dice che dobbiamo tornare indietro e seguire la strada per Nissert.
io: Ma è una strada chiusa!
lui: Chiusa??
noi: Sì, c'è il cartello!!
lui: No no, è impossibile!!
     Andate lì, passate davanti alle manze e poi scendete a Bard. Qua nella curva c'è un sentiero che va in là.
Non molto convinte torniamo indietro.
Nella curva prendiamo un sentiero, ma vediamo subito che non porta verso Nissert. Meglio fare la strada a ritroso. Le manze ci sono, forse ci siamo!!
Ehm... no, delusione totale!!
Dietro alla curva dei bellissimi ripetitori!! Dove andiamo??!!
Eppure siamo sopra Bard, lì c'è il forte....


Dietro i ripetitori scorgiamo una teleferica. Se c'è quella, in qualche modo l'avranno messa no??
Proviamo a vedere...
Un inizio di sentiero, dei gradini, una freccia gialla a metà strada... la cosa sembra funzionare.
Ci siamo quasi, si vede la via del Borgo di Bard e gente che ci guarda come fossimo delle aliene.
Terra!!
Effettivamente era un sentiero...con mancanza di segnaletica!!
Una rinfrescata alla fontana e via sulla Statale, chissà se gli altri hanno già finito di arrampicare?!

Alla fine arriviamo tutti insieme dalla macchina sani e salvi.
Una cosa l'abbiamo imparata... MAI FIDARSI DELLE INDICAZIONI DEI VALDOSTANI!!!

Il giorno dopo consultando internet:

Cou (Tête de) Anello da Arnad e la Corma de Machaby
quota partenza (m): 353
quota vetta (m): 1410
dislivello complessivo (m): 1160
difficoltà: E :: [scala difficolta]
esposizione prevalente: Tutte
località partenza: Arnad (Arnad, AO) 
copertura della rete cellulare
- vodafone : 100% di copertura , 0/5 di segnale 

cartografia:
MU Edizioni - Carta della Valle Dora Baltea Can. 
note:
Il percorso sotto descritto, inizia con L’itinerario “ Corma di Machaby Strada Militare Bard-Machaby” descritto da andrea72, con l’aggiunta dell’Itinerario “Tête de Cou da Machaby” descritto da stealb, con variante di discesa ad anello sul versante sud fin quasi ad Albard-de-Bard, con deviazione verso nord-ovest, su sentiero in discesa, a raggiungere i vigneti di Ban e la SS 26, con ultimo tratto di percorso sulla statale fino all’auto.
Accesso: dalla To-Ao uscire a Pont S. Martin e seguire la S.S. 26 fino a Bard. Superato l'abitato, al km 56,7 (segnale di termine di comune Bard-Arnad e sul lato opposto pilone votivo)parcheggiare nel piccolo spiazzo sterrato sulla dx della strada, (dove inizia la strada militare)o poco più avanti, sulla sx, nei pressi di un grosso masso. 

descrizione:
Dallo spiazzo (SS 26, km 56,7~) parte la bella stradina militare selciata che, nel bosco e praticamente invisibile dal fondo valle, sale con pendenza regolare e con numerosi tornanti. 
Si raggiunge il punto interessato dalla frana che si supera su sentiero e dopo un tratto scavato nella roccia, si raggiunge un punto panoramico. Si prosegue in leggera discesa quindi la strada riprende a salire raggiungendo in breve le costruzioni di Machaby. 
Dal villaggio, un sentiero che sale sulla sinistra permette in breve tempo di raggiungere la sommità della Corma di Machaby. 
Ritornati al villaggio, si va verso sinistra lungo la comoda strada militare verso i resti della "Batteria Machaby" (843 m). Si continua lungo la bellissima mulattiera lastricata, incontrando ancora un paio di casolari ristrutturati. Dopo alcuni tornanti si incontra il bivio (899 m) per il Pilastro Lomasti. Si trascura questa deviazione e si procede ancora all'interno del bosco ove la mulattiera prima ed una stradina appena risistemata poi salgono con una serie infinita di svolte. Si raggiungono infine le case di La Cou (1379 m). All'altezza di una casa ristrutturata si svolta a destra e si percorre un sentierino che, con una serie di saliscendi, raggiunge la Tête de Cou (1410 ).
Discesa: seguire il sentiero fino alla depressione (1369 m.) , seguire il sentiero n°6 , che scende ad Alberd-de-Bard; giunti alla piazzetta asfaltata sopra l’abitato, a destra fra due sponde in pietra inizia un sentiero inizialmente pianeggiante che va verso sud-ovest, poi inizia a scendere nel bosco e nell’ultimo tratto diventa sempre meno evidente ma ormai si è sopra le vigne di Ban che si raggiungono in breve, come in breve si raggiunge la statale e su questa in salita si giunge all’auto.

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