giovedì 8 marzo 2012

Siamo così dolcemente complicate, sempre più emozionate, delicate ma potrai trovarci ancora qui....

Negli occhi hanno dei consigli e tanta voglia di avventure

 




L'8 Marzo non è una "festa" ma piuttosto una ricorrenza da riproporre ogni anno come segno indelebile di quanto accaduto il secolo scorso.







Cuore di donna



Ci sono donne che camminano controvento da una vita….
Ci sono donne che hanno occhi profondi e sconosciuti come oceani…
Ci sono donne che cambiano pelle per amore….
Ci sono donne che donano il loro cuore
...per poi ritrovarsi a raccattarne i cocci da sole…
Ci sono donne che in silenzio fanno ballare la propria anima
su una spiaggia al tramonto…
…se ti fermi un istante le puoi sorprendere…
…mentre lottano contro il proprio istinto…
…mentre fanno passeggiare il proprio dolore a piedi nudi…
…affrontando onde che ad ogni mareggiata sono sempre più minacciose...
Ci sono donne che chiudono gli occhi…ascoltando una musica lenta...
…che rende ancora più salate le loro lacrime...
Ci sono donne che con orgoglio ma con il nodo in gola….rinunciano alla felicità...
Ci sono donne che con i loro occhi fotografano quegli splendidi ma così
fugaci attimi in cui si sentono abbracciate dall'amore…
…sperando di mantenerli vivi e colorati per sempre…..
…se apri gli occhi un istante le puoi osservare…
...mentre disseminano briciole di se stesse
lungo il percorso verso quel treno che le porterà via...
...mentre urlano la loro rabbia contro vetri tremolanti di una casa diventata prigione...
...mentre sorridono di disperazione a chi le vorrebbe far tornare alla vita di sempre…
Ci sono donne che non si fermano davanti a nulla…
...perché non troveranno mai la fine di quel filo…
Ci sono donne che hanno fatto un nodo per ogni loro lacrima…
...sperando che arrivi qualcuno a scioglierli….
…non fermare il cuore di una donna….niente vale di più
…non far piangere una donna….ogni lacrima è un po' di lei stessa che se ne va…
...non farla aspettare da sola ed impaurita seduta sul confine della pazzia...
...e se la vuoi amare...fallo davvero...con tutto te stesso….
stringila e proteggila….lotta per lei…uccidi per lei….piangi con lei...
…donale il più bel raggio di sole….ogni giorno…
...tieni sempre accesa quella luce nei suoi occhi…
...quella luce è speranza…è amore…è puro spirito…è vento…
...è la più bella stella di qualsiasi notte…

Chiara De Felice

sabato 3 marzo 2012

VILLAR SAN COSTANZO - SANTUARIO DI VALMALA - MONTE S. BERNARDO - VILLAR SAN COSTANZO

E dopo due mesi di pausa si ricomincia con una leggera camminata...........


Partenza ore sette verso Fossano per portare le bimbe dalla nonna.
Destinazione ancora indecisa... Santuario di Val Mala o Ciciu? Ciciu o Santuario?

Alla fine optiamo per i Ciciu



Il sentiero dei Ciciu
Dislivello: 300 m
Quota di partenza: 640 m
Quota più alta: 940 m
Tempo di percorrenza
in salita:
1h 30min
Tempo di percorrenza totale: 2h 15min
Percorribilità: a piedi
Descrizione tecnica: nessuna difficoltà lungo il sentiero turistico e il percorso ginnico della riserva, adatti alle famiglie. Più impegnativo il ripido sentiero escursionistico sia in salita che in discesa; porre particolare attenzione alle lisce pietre in discesa, per evitare scivolate e cadute.




Solitamente chi visita i Ciciu del Villar trascura la deviazione del Percorso Ginnico che scende subito a destra appena varcato l'ingresso della Riserva, sotto i giochi per i bambini.
Il sentiero si inoltra in una piccola valletta che ci porta alla base del corpo geomorfologico che ha generato i Ciciu: siamo sulle pendici meridionali di un conoide alluvionale, sulla quale sono crollati e scivolati i grossi massi di gneiss occhiadino che oggi formano il cappello sommitale acquitrinosa di Villar, è interessante notare come la conoide sia scavata da una miriade di canali, gli stessi che hanno eroso i Ciciu. Il Percorso Ginnico in una decina di minuti attraversa questo particolare ambiente, passando in boschi misti di castagno, quercia, frassino e acero, con proliferazione di robinia, sambuco e nocciolo nelle incisioni vallive, più fresche e umide. Rientrati sul sentiero della Riserva, conviene svoltare subito a sinistra e poi a destra, risalendo la radura di un antico cultivar di meli, peri, noci, ciliegi, fichi e cachi..
Da qui ci si immerge nel magico mondo dei Ciciu, in un bosco a prevalenza di querce, castagni e ciliegi, invaso dalla robinia nelle conche, con sottobosco di brugo, ginestra, felci, ginepri e rosa canina, tipica associazione di versante caldo, soleggiato ed arido su substrato acido (rocce silicee di gneiss e micascisti). L'ambiente è decisamente suggestivo, e conviene percorrere il tratto ad anello del Sentiero Turistico che passa al gruppo della Torre (alto oltre 10m) e ricongiungersi poi in alto al Sentiero Escursionistico. Questo è un sentiero con grado di difficoltà superiore dovuta alla pendenza costante con cui arriva ai confini superiori della Riserva, ma che rappresenta un bell'esempio didattico dei microambienti del bosco che influenzano la distribuzione della vegetazione.
Macchie di pino silvestre e pioppo tremolo si incuneano nella solita associazione quercia-castagno-ciliegio-frassino-robinia; nella salita il sottobosco, sempre ricoperto da una coltre di rovi striscianti, si arricchisce di felci che occupano intere radure. Nella parte più alta i pioppi tremuli già lasciano intravvedere i primi gruppi di betulle: esse domineranno insieme ai larici e al pino silvestre la fascia superiore del bosco, come si può consultare negli itinerari 2 e 3, ai quali il nostro sentiero si congiunge con breve deviazione a destra (indicazioni per Liretta e Rivoira).
La via del rientro è inizialmente pianeggiante e in un bel bosco umido: qui si costeggia la parte alta della conoide, sospesi sul salto che presto scenderà fra grandi blocchi di roccia, pini silvestri e addirittura una macchia di larici, fino al Centro Visite.




Decidiamo di uscire dalla Riserva dei Ciciu e dirigerci verso il Colle Liretta.


Arrivati al Colle decidiamo di proseguire verso il Santuario di Val Mala


E intanto incontriamo la prima neve



Rimaniamo un po' delusi dal degrado del Santuario, ma ci fermiamo comunque a mangiare godendoci quel poco sole che decide di scaldarci.


Dopo la sosta per pranzare decidiamo di Salire al Monte San Bernardo.














Certo la salita ripida nella neve, senza Ciastre, non è delle migliori... ma arrancando un po' arriviamo sul Sentiero Dei Castagni che ci porta al Colle di Valmala.
Da qui proseguiamo in cresta sul sentiero T1 per giungere alla Croce del Monte San Bernardo.



ci si ferma ad ammirare il panorama ed a fare qualche foto













siamo giovani....magari!!!!





Il Monte San Bernardo
Dislivello: 700 m
Quota di partenza: 890 m
Quota più alta: 1600 m
Tempo di percorrenza
in salita:
3,5 h
Tempo di percorrenza totale: 5-6 h
Percorribilità: a piedi, MTB
Descrizione tecnica: Itinerario semplice fino al Colle Liretta. Su facile sentiero a lunghi tratti pianeggiante in direzione dello spartiacque con la conca di Roccabruna (in estate bisogna attraversare ampie radure di felci, che tendono ad addensarsi sul sentiero). Il tratto finale, che raggiunge la vetta per cresta, presenza una pendenza elevata.
Nel complesso un itinerario per escursionisti esperti, con buone doti di orientamento.

 


La parte iniziale del percorso può essere affrantata sia dalla cappella di San Bernardo in frazione Rivoira (partenza consigliata, vedi itinerario 2), sia dalla Riserva Naturale dei Ciciu (dislivello superiore e dunque più impegnativo, vedi itinerario 1). In entrambi i casi è necessario raggiungere il Colle Liretta, e da qui proseguire sulla "strada dei cannoni" seguendo le indicazioni verso il Colle di Valmala. Dopo qualche centinaio di metri, in prossimità del bivio che scende a Lemma, sulla sinistra si diparte un sentiero riconoscibile dalle tacche rosse; dopo un primo breve tratto in salita, esso diviene per buona parte pianeggiante, attraversando tutta la conca orientale del monte San Bernardo dominata da betulle, larici e radure di felci, che in estate creano estesi campi da attraversare ricoperti fino ad altezza del busto, ma che nelle stagioni primaverili e autunnali tendono ad essere molto più aperti e semplici da percorrere.
Tralasciata una deviazione che in discesa raggiunge la Meira Nardiè (vedi itinerario 4, con rientro a Santa Maria dalla regione Foresti), si prosegue ancora in piano fino in prossimità della Meira Maggiorino, immersa in una nuova radura di felci, per poi risalire verso lo spartiacque della conca di Roccabruna: qui il panorama si apre verso Dronero, le borgate di Roccabruna e le montagne della Valle Maira.
Il paesaggio è adesso dominato dagli alti torrioni rocciosi degli gneiss occhiachini, roccia che costituisce anche i cappelli dei Ciciu del Villar e che qui appare senza le incrostazioni di muschi e licheni coma avviene nella Riserva; siamo ormai giunti al limitare del bosco, costituito quasi esclusivamente da betulle pioniere che invadono il terreno quasi allo stato infestante. Il sentiero sale in modo anche ripido fra le imponenti torri di pietra, ma una lapide su una radura in ricordo del partigiano Galliano Luigi, trucidato dal fuoco tedesco, preannuncia l'arrivo sulla vetta del Monte San Bernardo con la sua gigantesca croce di metallo.
Seduti sulla cima sembra quasi di essere su un parapendio, o in volo con una poiana – che immancabilmente sarà passata sopra la nostra testa durante la giornata – a godersi la vista aerea di tutta la Provincia Granda, con il Monviso alle spalle, il Monte Rosa molto più lontano e la collina di Torino che emerge dalla pianura nelle giornate più limpide.
Volendo dalla cima si potrà raggiungere il Colle di Valmala, seguendo ad ovest il displuvio con la Valle Varaita, dove troveremo il bivio che a sud scende a Roccabruna dalla Rocca del Chast'lass mentre a nord raggiunge il Santuario di Valmala. In quest'ultima direzione si incrocia nuovamente la "strada dei cannoni", la quale, prima con un tratto su asfalto e poi su sterrato, ci riporterà dolcemente fino al Colle Liretta, passando dalla radura di Pian Pietro.


E lungo la strada del ritorno ci voltiamo a vedere dove eravamo.....